Lo stress ossidativo, i ROS

Lo stress ossidativo è causato dallo sbilanciamento tra la produzione e l’eliminazione di specie chimiche ossidanti da parte di organi e tessuti. Queste specie chimiche sono i radicali liberi come i ROS, sigla che indica le specie reattive dell’ossigeno, cioè l’acqua ossigenata (H2O2), il radicale superossido (O2•−), il radicale idrossile (•OH) o l’ossigeno singoletto (1O2). Questi vengono generati come prodotto secondario di diversi processi biologici che avvengono normalmente nel corpo. In aggiunta a questi processi, altri fattori come l’esposizione ai raggi x, al fumo, a inquinanti dell’aria, a sostanze chimiche industriali possono indurre un’eccessiva formazione dei radicali liberi (Betteridge, 2000).

 

In condizioni fisiologiche l’organismo è in grado di rispondere alla presenza dei radicali liberi grazie all’azione di enzimi in grado di decomporli. Tuttavia, i radicali liberi se non adeguatamente controllati possono danneggiare diversi componenti cellulari: i fosfolipidi che compongono le membrane delle cellule; le proteine, determinando malfunzionamenti alle loro attività strutturali, enzimatiche, di trasporto; gli acidi nucleici che compongono il materiale genetico, portando a mutazioni e cambiamenti nell’espressione dei geni. Quando l’organismo non è in grado di rispondere correttamente all’eccesso di radicali liberi, l’esposizione a composti antiossidanti può aiutare l’organismo a ripristinare lo stato fisiologico (Pizzino et al., 2017).

 

Cosa sono i composti antiossidanti?

 

I composti antiossidanti sono sostanze chimiche che agiscono contro lo stress ossidativo, neutralizzando i radicali liberi e proteggendo le cellule dai danni ossidativi, nonché dall’infiammazione che potrebbe sorgere in caso di stress eccessivo. Oltre all’assunzione di questi composti attraverso l’alimentazione, l’applicazione di creme antiossidanti ad uso topico può rallentare e ridurre i danni associati all’invecchiamento cutaneo, nonché attenuare gli stati infiammatori e irritativi della pelle (Michalak et al., 2021).

 

Esempi di molecole antiossidanti si trovano naturalmente in diversi alimenti: la vitamina C (agrumi, mirtilli, pomodori), i carotenoidi (frutta e verdura di color arancio), la vitamina E (semi, frutta secca, uova), i polifenoli (uva, frutti di bosco, cereali, legumi), il selenio (pesce, latte) (Serafini et al., 2016).

 

È importante sottolineare che secondo le Linee Guida per una sana alimentazione (Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione, 2018), le molecole bioattive presenti negli alimenti appena elencati agiscono non tanto in qualità di composti antiossidanti, ma piuttosto perché in grado di attivare dei meccanismi cellulari benefici per la salute. L’assunzione di queste sostanze non dovrebbe essere quindi intesa come somministrazione delle singole componenti (ad esempio gli integratori di vitamine), ma è funzionale invece quando viene consumato il cibo nel suo completo. Per garantire una corretta alimentazione in ogni caso, l’assunzione degli alimenti indicati, in particolar modo frutta e verdura, dev’essere accompagnata dalle giuste scelte alimentari e mantenendo uno stile di vita adeguato. Per maggiori informazioni clicca qui.

 

Le proprietà antiossidanti dei Cianobatteri

 

Anche alcuni cianobatteri, i microrganismi che rappresentano una delle componenti principali dei biofilm che si sviluppano sui fanghi euganei durante il processo di maturazione, e diverse microalghe sono ammessi dall’Unione Europea e dall’Italia per il consumo. Sono infatti riconosciuti per essere una fonte di composti ad alto valore aggiunto naturale e sostenibile (lipidi, polisaccaridi, pigmenti), rendendo la loro biomassa o i loro estratti ottimi come supplementi nelle diete o in qualità di additivi alimentari (Mendes et al., 2022).

 

Nel caso specifico dei fanghi termali, l’azione antiossidante è stata oggetto di analisi in uno studio recente relativo alla componente polisaccaridica (carboidrati complessi formati da diversi zuccheri) che si sviluppa, durante la maturazione del fango euganeo, ad opera della caratteristica comunità microbica. Maggiori dettagli sullo studio sono disponibili alla pagina web I Polisaccaridi del fango euganeo.